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Se c’è soluzione perché ti preoccupi? Se non c’è soluzione perché ti preoccupi?

Aristotele

Alzi la mano chi non lo ha mai provato! All’inizio ci convinciamo sia quasi salutare: adrenalina pura che attiva le nostre risorse. Poi, quando diventa un compagno inseparabile e insopportabile cominciamo ad averne paura, a combatterlo. Ed è a questo punto che rischiamo di ammalarcene.

Che fare? 

Non esiste una risposta o una soluzione uguale per tutti. Solo ognuno di noi (magari accompagnato da una persona di cui si fida o da un professionista), conoscendo i propri limiti e punti di forza, può trovare in sé il proprio modo per gestirlo, ben sapendo che non è possibile eliminarlo. Sarebbe come eliminare la nostra stessa vita.

La destinazione di questo viaggio è invece uguale per tutti e consiste nell’adattarsi, rispettando ognuno la propria unicità, i propri modi e tempi.

Ma adattarsi vuol dire soccombere? Niente affatto, abbandoniamo finalmente l’idea di aspri combattimenti e alleniamoci ad ascoltarci, accudirci, raccontare ciò che ci stressa per condividerlo, per non sentirci soli nel viaggio, per abbassare i livelli di rabbia, frustrazione e paura che fanno schizzare in alto le nostre difese.