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Forse è così complicato dare una risposta proprio perché è la domanda a essere sbagliata!

Invece di considerare vita e lavoro in contrapposizione tra loro proviamo a cambiare punto di vista e a considerare invece l’importanza di trovare un equilibrio tra lavoro e vita, dove entrambi gli aspetti si integrino e contribuiscano al nostro benessere esistenziale.

Trascorriamo in media 90.000 ore della nostra vita al lavoro e questo, oltre a rendere i luoghi di lavoro anche luoghi di vita, fa si che il nostro benessere lavorativo influenzi il nostro benessere generale. 

Il counseling, sia individuale, sia organizzativo, può sicuramente aiutare in questo cambio di sguardo, accompagnando le Persone a sviluppare una migliore comprensione di sé stesse e delle proprie risorse cognitive ed emotive. 

Questo stimola la crescita e l’autorealizzazione, aumentando la consapevolezza delle proprie competenze non solo professionali, ma anche personali, migliorando, inoltre, il nostro spirito critico e la capacità di lavorare in gruppo, prendere decisioni in contesti sempre più complessi e gestire i conflitti, grazie anche a nuove competenze acquisite verso la comunicazione efficace, l’ascolto attivo ed empatico, di sé stessi e degli altri.

Prenderci cura del nostro benessere lavorativo significa investire per accrescere il nostro benessere esistenziale così da essere gli artefici dei cambiamenti che noi desideriamo per vivere più in sintonia con le nostre caratteristiche.